martedì 4 dicembre 2012



>> La religiosità/spiritualità in carcere <<

(3^ puntata)



C’è un film che tocca alcuni aspetti della religione, della fede e della spiritualità in carcere. Si tratta di “Tutta colpa di Giuda” (anno: 2009) che ha come regista Davide Ferrario e tra gli attori Luciana Littizzetto, girato interamente nella Casa Circondariale “Lo Russo e Cotugno” di Torino e che ha come protagonisti anche detenuti veri della sezione sperimentale “Prometeo” , cioè persone con problemi di droga.
Da ateo convinto quale dice di essere, Ferrario affronta un classico del cristianesimo: nel film i detenuti assieme alla regista teatrale d’avanguardia Irena (interpretata da Kasia Smutniak) vogliono mettere in scena la “Passione di Cristo” sotto forma di musical. Ma partendo da una domanda che lo stesso regista si è posto, ma senza provocazione, anzi con rispetto dei credenti: «E se Giuda si fosse ribellato al suo destino e non avesse dato il bacio traditore?». Lo stesso Ferrario specifica dicendo di voler «mettere in discussione alcuni miti portanti. Quindi se Giuda non avesse tradito Gesù, quest’ultimo non sarebbe morto… Insomma se non avesse salvato il mondo con il suo sacrificio, come credono i cristiani, cosa sarebbe successo?».
Nonostante l’invito del direttore del carcere (interpretato da Fabio Troiano) rivolto alla regista a non esagerare con i toni, gli attori detenuti cominciano le prove del musical. Ma nessuno vuole fare la parte di Giuda perché i detenuti lo considerano tutti un “infame”. Lo spettacolo verrà fatto ugualmente e la regista troverà un finale a sorpresa per il musical: e cioè «perché non pensare alla storia di Gesù in un altro modo? Una storia che non preveda tradimento, condanna, punizione e morte? Una storia che finisca bene? I detenuti, pur non afferrando le implicazioni filosofiche, apprezzano la scelta: purché sia contro la galera...»(1)
Nel film c’è la presenza del cappellano cattolico del carcere (interpretato dall’attore Gianluca Gobbi)e dalla stessa Littizzetto nei panni di una suora cattolica che distribuisce nelle celle Famiglia Cristiana, settimanale cattolico della Famiglia Paolina.

Inoltre, in un paio di scene, si sente in sottofondo un mantra buddhista appartenente al gruppo della Soka Gakkai, corrente che, assieme ad altre buddiste, entra a pieno titolo nelle carceri italiane.

(1) http://filmup.leonardo.it/sc_tuttacolpadigiuda.htm

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