sabato 28 settembre 2013

AOSTA
28/09/2013 - AMBIENTE
Il pirogassificatore di Borgofranco
spaventa anche la Bassa Valle

L’area dove dovrebbe sorgere il pirogassificatore

“Per le nano particelle non c’è confine, la sperimentazione è una decisione scellerata”
DANIELA GIACHINO
PONT-SAINT-MARTIN
L’impianto sperimentale che la Provincia di Torino ha autorizzato per due anni a Borgofranco d’Ivrea, che prevede la combustione di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da plastiche generiche, pollina, fanghi di cartiera e fanghi provenienti da impianti di depurazione delle acque reflue urbane, ha coinvolto anche gli abitanti della Bassa Valle d’Aosta. 

A fianco dei comitati dei cittadini «Dora Baltea che respira» e «Dora Baltea in movimento» anche il gruppo «No Piro», la cui posizione boccia in modo esplicito anche la sola sperimentazione. Tra loro pure alcuni cittadini della Bassa Valle. «Siamo fermamente e pacificamente contrari all’attivazione del pirogassificatore di Borgofranco d’Ivrea, nell’area dell’ex Alcan - dice Gigi Bussi referente valdostano del comitato -. L’impianto non deve operare perché porterà sicuro e grave danno alla salute della popolazione e all’ambiente. I progetti presentati in Provincia parlano della vera intenzione speculativa: dopo la sperimentazione si vuole utilizzare l’impianto installato per passare all’incenerimento permanente di grandi quantità di rifiuti. Lo dimostra il fatto che è stata presentata la richiesta di poter bruciare 16 mila tonnellate l’anno. Il no alla sperimentazione è quindi inscindibile dal no netto all’utilizzo del grande pirogassificatore che si vuole attivare nell’immediato futuro». 

Accanto ai comitati si è schierata Valle Virtuosa. «Quello che sta accadendo ai confini della Valle d’Aosta ci tocca direttamente - dice Jeanne Cheillon, presidente di Valle Virtuosa -. Gli scienziati dicono che le nano particelle sprigionate dai pirogassificatori percorrono migliaia di chilometri. Non essendoci a Carema un muro, non solo la Bassa Valle subirà le conseguenze dell’inquinamento, ma tutta la Valle d’Aosta. Con il ricatto dei nuovi posti di lavoro si vuole imporre una decisione scellerata». 

Il comitato «No Piro» guarda al futuro. «Il turismo del futuro premierà i territori che avranno salvaguardato la loro integrità e le loro bellezze naturali - aggiunge Bussi -. Il pirogassificatore sarà un danno di sostanza e di immagine allo sviluppo di questo settore che riteniamo fondamentale dopo la deindustrializzazione del nostro territorio. L’incenerimento è un sistema di smaltimento dei rifiuti arcaico, con una ricaduta occupazionale minima. La vera occupazione proviene dall’impiego di personale in attività che realizzi la separazione, il riciclo e il recupero dei materiali». I componenti del comitato «No Piro» invitano coloro che sono interessati alla salvaguardia dell’ambiente agli incontri organizzati tutti i giovedì alle 21 al bar Sport di Tavagnasco.

FONTE:http://www.lastampa.it/2013/09/28/edizioni/aosta/il-pirogassificatore-di-borgofranco-spaventa-anche-la-bassa-valle-EojxyveM090xxWsLXFRDxO/pagina.html